Recensione Call of Duty Classic CoD Classic Trucchi,Soluzione,Codici,Call of Duty Classic

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  1. Shining Star.
     
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    Il gioco più venduto di questa annata video ludica è in realtà il sesto episodio di una serie, quella di Call of Duty, che sin dagli esordi aveva conquistato critica e pubblico grazie ad una resa cinematografica del secondo conflitto mondiale capace di far rivivere su Pc le stesse intense emozioni di film quali Salvate il Soldato Rayan e La Sottile Linea Rossa. Un brand piuttosto giovane, l’esordio è datato 2003, ma che anno dopo anno ha saputo rinnovarsi fino ad imporsi come vero e proprio fenomeno mediatico.
    Proprio per sfruttare l’onda di questo successo Activision ha deciso di abbinare alle confezioni di Modern Warfare 2 e successivamente sugli store online delle nostre console Hd, il remake del primo ed unico episodio della serie non disponibile nativamente in questa generazione di console. Al costo di poco meno di 15 euro o 1200 Ms Ponts potremo installare Call of Duty Classic sui nostri hard disc. Siete pronti a tornare al fronte?

    La battaglia logora
    Quello che stupisce provando Call of Duty Classic è il ritrovare molte delle caratteristiche che hanno decretato il successo dei recenti episodi. Che sia la Prima o la Seconda Guerra Mondiale o un conflitto immaginario in una repubblica dell’ex unione sovietica poco importa, la formula di Infinity Wards sarà sempre fatta di intense battaglie arricchite da spettacolari scene scriptate volte a mantenere sempre alta la tensione. Certo, il capostipite non può vantare una formula raffinata o la regia attenta di Modern Warfare 2, ma in tanti piccoli aspetti di gioco o scene, si nota chiaramente la stessa mano dietro al gioco.
    Anche il fatto di vivere la stessa storia attraverso occhi diversi si farà rivedere: potremo infatti decidere di intraprendere il secondo conflitto mondiale vivendo le gesta di un soldato russo, uno britannico o il solito yankee. Ai fini del gameplay non cambierà nulla, si tratterà sempre di spazzare via i nazisti dalla propria strada, ma anche in questo caso è curioso vedere come alcune idee siano state incubate in questo Call of Duty e poi sviluppate nel corso degli episodi. È interessante notare anche come il cuore del gioco, sia già molto solido e, non fosse per un comparto grafico piuttosto datato, in grado di intrattenere e divertire ancora oggi, anche per merito di alcune azzeccate scelte narrative capaci di tenere incollati al pad, come la fuga a bordo di un’automobile o un attacco in trincea.
    Come se non bastasse il celeberrimo comparto multiplayer della serie fa capolino anche in questa versione, dove fino a 16 giocatori potranno scontrarsi in sei classiche stipulazioni di gioco. In questo caso si nota particolarmente la mancanza dello scatto ed in generale una maggiore lentezza dell’azione, ma per qualche partita online con gli amici, questo reparto si rivela più che funzionale.

    Old Style war
    Il comparto nel quale questo Call of Duty Classic sicuramente dimostra gli anni che ha è quello grafico, dove non riesce a mantenere il confronto coi moderni Live Arcade, figuriamoci con un gioco completo come Call of Duty 2. Nonostante questo, tutti coloro che non si fanno problemi a giocare un titolo della generazione scorsa potranno godere di un gioco solido e ancora godibile. Inspiegabili invece alcuni leggeri cali di frame rate che si notano nelle fasi più concitate.
    Come in molti prodotti analoghi la parte audio è quella che meglio ha sopportato il passare degli anni. Un ottimo doppiaggio in italiano, musiche ben arrangiate e possenti effetti sonori immergono più di ogni altro elemento nel vivo delle furiose battaglie.
    La giocabilità è invece un po’ penalizzata dall’adattamento al pad delle console. Diversamente dai capitoli successivi, questo episodio è nato per sfruttare al meglio la combinazione mouse+tastiera e conseguentemente una maggiore facilità nel gestire un ampio inventario. Nonostante l’utilizzo dei bumper e del tasto Y, in questo adattamento non si gode di un sistema di controllo flessibile, che unito alla maggior macchinosità delle armi della seconda guerra mondiale, spesso punisce per l’eccessiva lentezza. Un ulteriore punto che si nota è il fatto che il gioco non è stato studiato per supportare checkpoint e unitamente alla mancanza dei quick save, in caso di morte si costringe il giocatore a ripartire troppo lontano dal punto nel quale si era arrivati.

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    Recensione by Spaziogames.it
     
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0 replies since 13/12/2009, 11:17   1396 views
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