Trucchi Alone in The Dark: Inferno PS3| Alone in The Dark inferno Soluzione,Trucchi

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    Trucchi Alone in The Dark: Inferno PS3 | Alone in The Dark inferno Soluzione,Codici,Trucchi



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    A quattro mesi dall'uscita originaria, Alone in the Dark porta il male sull'ammiraglia di casa Sony. Eliminati i difetti che minavano la giocabilità del titolo sulle altre console e aggiunto qualche extra, Atari ha ritenuto che le differenze fossero tali da far meritare alla versione per PlayStation 3 il maligno sottotitolo di "Inferno": promessa mantenuta o speranze infrante?

    Sbloccabili

    100% Complete (Platino): Sblocca il trofeo di platino per sbloccare tutti gli altri trofei

    A Day in Central Park (Oro): Completa il gioco.

    Basic Combination (Bronzo): Lega una bottiglia

    BLACKOUT (Bronzo): Finire l'episodio senza saltare una sequenza

    Blazing Roots (Oro): Bruciare tutte le radici della malvagità.

    Bloody Mary (Bronzo): Fasciare 5 ferite profonde.

    Burning Root (Bronzo): Bruciare una radice della
    malvagità.

    Car Thievery (Bronzo): Sbloccare il portello dell'auto dopo aver rotto il finestrino.

    Cockpit Addict (Argento): Guida in tutta la 59th street in Cockpit.

    Cocoon (Bronzo): Brucia un cocoon.

    Countdown to Death (Bronzo): Fermare la vostra ferita

    Demolition Expert (Bronzo): Costrisci molte armi

    Eradication (Oro): Uccidi 100 Humanz.

    FIGHT BACK AND LOSS (Bronzo): Completa l'episodio senza saltare i filmati.

    Fire Bullets (Bronzo): Fare un proietile di fuoco versando del liquido infiammabile

    Fisherman's Foe (Bronzo): Sparare a un goldfish.

    Fissure (Bronzo): Bruciare una fessure

    Flaming Roots (Argento): Brucia metà delle radici del male

    Goal! (Bronzo): Kick 10 Ratz.

    Handyman Carnby (Argento): Fare molte combinazioni nell'inventario.

    Hidden Cave (Bronzo): Scopri il segreto di Central Park.

    Meet Again (Bronzo): Radunare Theophile nella stanza 943.

    Never Leave a Key Here (Bronzo): Trova la chiave della macchina nel parasole

    NOT ALONE ANYMORE (Bronzo): Completa l'episodio senza saltare i filmati.

    Nuke (Bronzo): Uccidi 3 Humanz.

    PAINFUL ANSWERS (Bronzo): Completa l'episodio senza saltare i filmati.

    Purification by Fire (Bronzo): distruggi Vampirz' nest.

    QUESTIONS (Bronzo): Completa l'episodio senza saltare i filmati.

    Revive (Bronzo): Resuscita Sarah.

    The 10 Mile Race (Bronzo): Guida per 10 miles con un veicolo.

    The Air Bomb (Bronzo): Tirare una bottiglia riempita di liquido infiammabile e spararle a mezz’ aria.

    The Biggest of All (Bronzo): Sconfiggere i mostri del Museo

    The Blind Man (Bronzo): Finire 'Wake Up' senza saltare il filmato

    The Glowstick Bomb (Bronzo): Combine a taped bottle filled with flammable content or a spray with a glowstick.

    THE LIGHT BRINGER (Bronzo): Completa l'episodio senza saltare i filmati.

    Molotov Cocktail (Bronzo): Inserire uno stoppino in una bottiglia con contenuto infiammabile.

    The Path of Darkness (Bronzo): Uccidi Sarah.

    THE PATH OF LIGHT (Bronzo): Completa l'episodio senza saltare i filmati.

    The Path of Light (Bronzo): Non uccidere Sarah.

    The Smart Fighter (Bronzo): Uccidi qualsiasi Humanz con la combinazione " Spray + accendisigari".

    The Sticky Bomb (Bronzo): Prendere una bottiglia con liquido infiammabile o una bomboletta spray e combinare con adesivo.

    THE TRUTH (Bronzo): Completa l'episodio senza saltare i filmati.

    Toasted Eggs (Bronzo): Brucia Ratz nest.

    Unlimited Offer (Bronzo): Chiama tutti i contatti del libro degli indirizzi

    Useless! (Bronzo): Combine an empty taped bottle with a wick and an emergency flare.

    Vampirz (Bronzo): Brucia tutti i Vampirz.

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    Recensione by Filippo Ceron - Gamestar.it

    Con qualche mese di ritardo, anche PlayStation 3 riceve la propria versione di Alone in the Dark, ultimo capitolo della nota serie di survival horror targata Atari. Il primo episodio, uscito sotto egida Infogrames nel 1992, diede vita al genere che aprì la strada del successo a brand del calibro di Silent Hill e Resident Evil. Tratto distintivo del gioco era la visuale in terza persona che sfruttava telecamere fisse e fondali statici pre-renderizzati, i quali facevano da contorno ai modelli poligonali dei personaggi. Questa tecnica permetteva di sfoggiare un comparto visivo di tutto rispetto e contribuiva al contempo ad aumentare l'apprensione creata dalle mature atmosfere del titolo. Uno dei protagonisti era Edward Carnby, investigatore privato dall'oscuro passato che ritroviamo, leggermente segnato dal tempo, anche in questa occasione. Come molti di voi sapranno, Atari ha deciso di innovare Alone in the Dark senza tuttavia snaturarne le caratteristiche fondamentali. Una su tutte la telecamera fissa, scelta poi duramente criticata da gran parte della comunità videoludica che riteneva rendesse il titolo difficilmente gestibile. Come se non bastasse Alone in the Dark sembrava essere inficiato da un sistema di controllo impreciso e reso frustrante dai molti bug presenti nell'avventura. Gli sviluppatori di Eden Games annunciarono dunque di voler far tesoro delle critiche dei giocatori e di eliminare i problemi riscontrati dalla tardiva versione per l'ammiraglia Sony, al fine di rendere godibile un prodotto che comunque pareva essere in grado di offrire ottimi spunti architettonici e una solida trama. Alone in the Dark: Inferno si presenta dunque come una versione vitaminizzata dell'originale per Xbox 360, dotato di un rinnovato sistema di telecamere, di un livello di difficoltà più moderato e di alcuni scenari esclusivi che avrebbero dovuto impreziosire la versione per PlayStation 3. I presupposti per un gioco completamente nuovo c'erano tutti e Alone in the Dark risulta in effetti piuttosto differente rispetto alla controparte uscita mesi orsono, sebbene nemmeno all'Inferno tutti i nodi sembrano essere venuti al pettine.

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    Se Capcom decise, ai tempi di Resident Evil 4, di intraprendere la strada dei giochi d'azione trasformando il proprio survival horror in uno sparatutto d'atmosfera, sembra che Atari abbia spinto il sempreverde Edward Carnby verso le colline di Hollywood, per rendere Alone in the Dark molto simile a una serie televisiva. L'ultima avventura del nostro investigatore del surreale prende vita nel bel mezzo di New York, all'interno dello sterminato Central Park, che va a sostituire le magioni dei precedenti capitoli. Non mancano ovviamente edifici da esplorare per riportarne alla luce i più oscuri segreti, tuttavia Central Park costituisce un'enorme e letale giardino, sempre in agguato e in grado di non far mai sentire al sicuro. La struttura del titolo è suddivisa in otto capitoli, a loro volta formati da paragrafi di breve durata, i quali scandiscono l'avventura in sezioni tematiche piuttosto definite. A scandire ogni puntata ci pensa una breve sigla di chiusura, mentre all'inizio di ogni nuovo episodio ci viene presentato addirittura una riassunto delle puntate precedenti, decisamente utile a non perdere il filo della trama nel caso di sessioni di gioco a grande distanza di tempo. La peculiarità di questo sistema di suddivisione degli episodi risiede nella possibilità di scorrere il gioco come se fosse un film: se ci si trova bloccati in un determinato punto dell'avventura, oppure si vuole riassaporare i momenti preferiti dell'avventura è possibile, tramite la pressione del tasto start, richiamare l'elenco delle scene, e scegliere quale giocare senza dover ripetere fasi di gioco meno piacevoli. Riteniamo questa tecnica un'arma a doppio taglio che, se da un lato potrebbe aumentare il fattore rigiocabilità rendendo l'utente in grado di scegliere quali momenti ripercorrere, dall'altro di fatto mina la longevità del titolo e il grado di sfida da esso offerto. In qualsiasi momento è possibile saltare a un capitolo successivo mai affrontato e di portare a termine l'avventura anche senza di fatto fare alcunché. Senza dubbio in questo modo si perdono alcuni retroscena o momenti suggestivi, tuttavia il sistema di riassunti di inizio capitolo permette di sorvolare sulla maggior parte di essi.

    Il primo capitolo di Alone in the Dark: Inferno ha luogo all'interno in un hotel della grande mela, all'interno del quale ci svegliamo privi dei nostri ricordi. Ben presto scopriamo che delle strane crepe si aggirano per il palazzo riducendolo in brandelli e inghiottendo tutte le forme di vita che incontrano per trasformarle in orribili zombie. Tra stanze in fiamme e muri che crollano prende vita il tutorial predisposto da Eden Games che guida il giocatore alla scoperta dei metodi di controllo e delle possibilità offerte dal motore fisico del titolo. È possibile scegliere in qualsiasi momento se utilizzare una visuale in prima o in terza persona mentre in alcuni frangenti, come quando si utilizzano armi da fuoco o estintori di vario genere, il punto di vista passa automaticamente in soggettiva, soprattutto per aumentare la precisione di puntamento. Una delle novità introdotte dagli sviluppatori nella versione per PlayStation 3 è la possibilità di ruotare la telecamera. Nonostante siano stante mantenute gran parte delle telecamere fisse e i relativi cambi di inquadratura, tramite lo stick analogico di destra è possibile ruotare l'inquadratura per ottenere una visuale più chiara. Attraverso il D-Pad è possibile aprire l'inventario per equipaggiare gli oggetti raccolti lungo il cammino oppure accedere alla modalità di cura, all'interno della quale lenire in tempo reale le ferite procuratesi nel corso dell'avventura. Il tasto X è riservato alla raccolta degli oggetti e alle azioni contestuali, mentre il quadrato è adibito al salto. Gli analogici dorsali permettono di scorrere velocemente gli oggetti dell'inventario dalla mano destra a quella sinistra, facendo risparmiare del tempo prezioso soprattutto durante i combattimenti. In Alone in the Dark non si è infatti mai al sicuro, neppure quando ci si cura le ferite o si esamina l'inventario: nonostante l'azione di gioco non compaia più sotto il nostro sguardo, i nemici continuano a muoversi e ad attaccare, con danni spesso catastrofici sia sulla salute del personaggio che sulla nostra capacità di giudizio. Cercare nelle tasche il fazzoletto da abbinare alla bottiglia d'alcool, per poi equipaggiarle assieme all'accendino e lanciare in tal modo una molotov non è il massimo della comodità, soprattutto se si è bersagliati da vampiri di dubbia provenienza. Per arginare questo problema è disponibile un sistema di scorciatoie attraverso il quale assegnare ai tasti di destra quattro differenti combinazioni di oggetti pronti per l'uso. Sebbene questo riduca notevolmente i tempi d'equipaggiamento gli utenti più riflessivi potrebbero ciononostante trovarsi a disagio nell'essere costretti a restare scoperti anche mentre si naviga nell'inventario.


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    I nemici presenti all'interno del titolo si dividono fondamentalmente in tre tipi: quelli alati, gli insetti e gli zombie. I primi due tipi possono essere neutralizzati semplicemente con la pistola, mentre verso gli umanoidi è possibile riversare tutta la propria fantasiosa crudeltà. Sparsi un po' ovunque si trovano una buona quantità di oggetti contundenti che possono variare tra sedie, tavoli, travi, tubi di ferro, mazze e armi bianche. Una volta impugnate queste armi più o meno improvvisate è possibile agganciare il nemico tramite il tasto L1 e colpirlo con lo stick analogico di destra. Per sferrare il colpo è necessaria una buona dose di tempismo: bisogna infatti dondolare l'oggetto come se si volesse caricare il colpo e infine scaricarlo contro il nemico. Questo metodo, sebbene offra un buon grado di immedesimazione, è un po' troppo lento nell'esecuzione e spesso sono necessari più tentativi per portare a segno un colpo con successo. Oltre a questo durante questa fase la telecamera si rivela poco dinamica e pone spesso e volentieri sia il nostro alter ego che il nemico in zone cieche: questo può portare a una morte prematura, magari a causa di una caduta in un precipizio occultato alla vista, o nel migliore dei casi alla necessità di sganciare l'avversario, riposizionare la telecamera dietro le proprie spalle e riagganciare il puntamento. Fortunatamente, o sfortunatamente, l'intelligenza artificiale degli avversari è piuttosto scarsa e così ci si trova a morire più per causa nostra o della telecamera che per merito effettivo dei non morti. Per porre fine all'esistenza dei deambulanti, che si rialzano da terra costantemente, è fondamentale tramortirli e bruciarli con il fuoco purificatore che dilaga un po' per tutto Central Park. Dando fuoco gli oggetti o combinandone alcuni insieme è possibile rendere il tutto più semplice e gratificante, rendendo di fatto ogni scontro potenzialmente differente dai precedenti. Di buona, spesso eccellente, fattura sono gli enigmi, architettati in modo vario e non sempre di facile risoluzione. Alcune trovate in particolare sono davvero riuscite, e tuttavia non vogliamo rovinarvi il gusto di scoprirle da soli: basti sapere che spesso uno stesso enigma può essere risolto in modi differenti, fattore che dona sapore per chi volesse ripetere alcuni passaggi decisamente interessanti.

    Visivamente Alone in the Dark: Inferno è per molti aspetti inferiore alla versione per Xbox 360: textures vive e definite si alternano ad altre piuttosto sgranate e poco profonde, mentre gli effetti particellari come quelli del fuoco risultano meno convincenti. In generale si riscontrano piuttosto spesso fenomeni di tearing, un deciso aliasing e pop-up, quest'ultimo in misura comunque minore rispetto alle versioni concorrenti. Segnaliamo infine alcuni sensibili cali di frame rate durante i momenti più concitati, come le sezioni di guida. Queste in particolare, sebbene siano state addolcite rispetto alle frustranti esperienze vissute su console Microsoft grazie a un sistema di check-point e alcune indicazioni vocali sulla direzione da prendere, rimangono forse i momenti al contempo più spettacolari e frustranti dell'intero gioco. Sequenze cinematografiche impressionanti e spesso assurde, proposte in tempo reale, si scontrano con una serie di bachi ed eventi accidentali a volte frustranti uniti a una visuale insoddisfacente. Se la telecamera esterna è posta in posizione un po' troppo bassa e spesso e volentieri nasconde ostacoli all'apparenza trascurabili ma nei fatti catastrofici, quella interna, oltre a impedire di assistere alle suddette scene di sapore hollywoodiano, offre un angolo di visuale troppo ristretto e risulta a conti fatti inutilizzabile.
    Di tutt'altra fattura è il taglio della regia, curata e capace di riproporre sapientemente scene in grado di far luce a poco a poco sul passato di Edward Carnby e sul disastro apocalittico che sta sconvolgendo New York. Gli scorci di paesaggi e di situazioni surreali e improponibili non si risparmiano e il protagonista, seppur ancora un po' troppo legnoso nei movimenti, non disdegna azioni funamboliche degne di un arrampicatore provetto. Il doppiaggio e la colonna sonora fortemente evocativi rimangono il pezzo forte del titolo e si rivelano capaci di offrire un elevato grado di immedesimazione mentre il doppio finale lascia un po' di amaro in bocca, nonostante apra la strada a un seguito tutt'altro che improbabile.

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    Commento


    Alone in the Dark: Inferno tenta di eliminare i difetti che affliggevano le controparti uscite nel mese di giugno riuscendoci tuttavia solo parzialmente. Rimane gran parte dei numerosi bug che affliggevano la versione precedente, mentre sotto il profilo grafico il capitolo per PS3 appare leggermente sotto tono. Il sistema di telecamere parzialmente rivisto rinvigorisce una giocabilità precedentemente minata da inquadrature statiche, e che tuttavia si rivela tuttora insufficiente in determinate sezioni di gioco. La scarsa intelligenza artificiale dei nemici e il sistema di controllo artificioso si contrappongono a un sistema narrativo d’impatto e una serie di enigmi di buona fattura e spesso particolarmente convincenti. Controversa rimane la scelta di permettere all’utente di saltare alcuni capitoli senza averli completati, caratteristica che potrebbe compromettere la longevità di un titolo che difficilmente invita a essere completato nella propria interezza una seconda volta. Riusciti sono invece il doppiaggio in italiano e la splendida colonna sonora, così come il taglio della regia, tutti degni di una mini serie hollywoodiana. Atari e Eden Games hanno scelto per la serie di Aone in the Dark un taglio fortemente cinematografico che potrebbe piacere molto o risultare particolarmente indigesto a seconda dei singoli palati, per questo consigliamo di acquistarlo previa una sessione di gioco con la versione dimostrativa. Rimangono alcuni bachi e problemi grafici che dovranno senz’altro essere ulteriormente ottimizzati per l’eventuale rilascio di un probabile seguito.

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